Impianto di trattamento e depurazione acque di prima pioggia CAR LAZZARONI srl secondo regolamento regionale 24 marzo 2006

La pratica di A.U.A., attivata mediante SUAP del comune di Rovato ed inviata agli uffici preposti della Provincia di Brescia, sezione Acque, è stata depositata a fine Febbraio 2015, ed è stata approvata in data 4 Ottobre 2015 dalla stessa unità competente della Provincia di Brescia, dopo numerose integrazioni progettuali e normative richieste in fase di lettura degli elaborati da parte dell'ente.

Per fine dicembre è prevista la campionatura in situ degli strati superficiali del suolo, in presenza di delegati ARPA, al fine di descrivere gli inquinanti (idrocarburi, nichel, cromo, rame ecc.) e classificarli al fine di determinare la tipologia di smaltimento, in accordo con le normative vigenti.

Cenni del funzionamento dell' Impianto tecnologico di raccolta e depurazione acque di prima pioggia

Il trattamento delle acque di prima pioggia prevede un sistema di grigliaturadissabbiatura e disoleatura.
Le acque di prima pioggia vengono convogliate tramite un pozzetto di by-pass (separatore acque di prima pioggia dalle acque di seconda pioggia) in apposite vasche dette “Impianti di prima pioggia”.
Il sistema di trattamento prevede 3 fasi distinte:

  1. Separare tramite un pozzetto scolmatore le prime acque meteoriche, che risultano inquinate, dalle seconde.
  2. Accumulare temporaneamente le prime acque meteoriche molto inquinate perché dilavano le strade ed i piazzali, per permettere, durante il loro temporaneo stoccaggio, sedimentazione delle sostanze solide;
  3. Convogliare le acque temporaneamente stoccate ad una unità di trattamento per la separazione degli idrocarburi.

Nella pratica corrente, le acque di prima pioggia vengono separate da quelle successive (seconda pioggia) e rilanciate all’unità di trattamento ( Disoleatori NS ) tramite un bacino accumulo interrato di capacità tale da contenere tutta la quantità di acque meteoriche di dilavamento risultante dai primi 5 mm di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell’impianto.
Il bacino è preceduto da un pozzetto separatore che contiene al proprio interno uno stramazzo su cui sfiorano le acque di seconda pioggia dal momento in cui il pelo libero dell’acqua nel bacino raggiunge il livello della soglia dello stramazzo.
Nel bacino è installata una pompa di svuotamento che viene attivata automaticamente dal quadro elettrico tramite un microprocessore che elabora il segnale di una sonda rivelatrice di pioggia installata sulla condotta di immissione del pozzetto. Alla fine della precipitazione, la sonda invia un segnale al quadro elettrico il quale avvia la pompa di rilancio dopo un intervallo di tempo pari a 96 h meno il tempo di svuotamento previsto.
Se durante tale intervallo inizia una nuova precipitazione, la sonda riazzera il tempo di attesa. Una volta svuotato il bacino, l’interruttore di livello disattiva la pompa e il sistema si rimette in situazione di attesa.

 

Dimensionamento impianto idraulico 

 

Il calcolo della portata di piena è stato effettuato mediante "metodo cinematico", basato sulle seguenti ipotesi:

- le gocce d'acqua cadute contemporaneamente in punti diversi del bacino impiegano tempi diversi per giungere alla sezione di chiusura

- la portata idraulica alla sezione di chiusura è ottenuta sommando tra loro le portate elementari provenienti dalle diverse parti del bacino che si presentano contemporaneamente alla sezione di chiusura

- il tempo impiegato dalle gocce per raggiungere la sezione di chiusura è peculiare a ciascun punto ed invariante nel trempo

 

 

 

 

Sostituendo il tempo di corrivazione Tc nell'equazione di possibilità pluviometrica si ricava l'altezza della pioggia relativa al tempo di corrivazione stesso.

Utie in progetti di questo tipo l'utilizzo del coefficiente udometrico U (l/s), ossia la portata massima affluente alla sezione di chiusura per ogni ettaro del bacino stesso.